Le donne alla conquista dello spazio

Da Valentina Tereškova alla nostra Samantha Cristoforetti, le astronaute che hanno fatto la storia ...


Le conquista dello spazio è un sogno che si rincorre da decenni. Dall’inizio dell’esplorazione spaziale nel 1957, circa 600 persone hanno visitato lo spazio durante missioni promosse dalle agenzie spaziali di tutto il mondo o con missioni private, di queste il 12% sono donne ossia 72 tra cosmonaute e astronaute. Circa il 75% di nazionalità americana, le rimanenti sovietiche/russe, europee e cinesi. Dietro le quinte, sono poi molte le donne matematiche e ingegnere che hanno contribuito all’avvio e all’avanzata delle esplorazioni spaziali.

Numeri ancora bassi, ma nelle ultime selezioni delle Agenzia spaziale europea il 24% degli aspiranti sono donne “una frazione più alta rispetto alle precedenti selezioni in cui avevamo un rapporto di uno a sei rispetto agli uomini” spiega Ersilia Vaudo, Chief Diversity Officer dell’ESA.

 

La corsa allo Spazio

Nella Guerra Fredda, Stati Uniti e Unione Sovietica si misurarono anche nella corsa ai successi spaziali, che divennero il simbolo non solo della capacità scientifiche e ingegneristiche delle due nazioni ma soprattutto dell’influenza esercitata sulla Terra e del potere che ne derivava. La corsa allo spazio inizia ufficialmente con il lancio del sovietico Sputnik 1 il 4 ottobre 1957.

L’Unione Sovietica collezione in pochi anni diversi primati acuendo la rivalità con l’Occidente. Dopo il lancio del primo vettore iniziano gli esperimenti con esseri viventi a bordo delle capsule. Nel 1957 il cane Laika è il primo animale a orbitare intorno alla terra a bordo dello Sputnik 2 anche se non fece mai ritorno. Il 12 aprile 1961 a bordo della navetta Vostok 1 Jurij Gagarin è il primo uomo a raggiungere lo spazio. Due anni dopo è la volta della prima donna nello spazio, la cosmonauta russa Valentina Tereškova che a bordo della navetta Volstok 6 effettua 49 orbite in torno alla terra prima di atterrare in Kazakistan.

L’esplorazione spaziale made in America inizia anche grazie al lavoro delle donne. Assunte a partire dal 1952, le matematiche della NASA erano impiegate in importanti compiti. Nel 1961 Katherine Johnson calcolò a mano la traiettoria del primo americano in orbita, Alan Shepard, per garantirgli un rientro sicuro. I calcoli della traiettoria eseguiti da Johnson, nonostante l’avvento dei calcolatori, permisero nel 1962 all’America di raggiungere l’Unione Sovietica con la missione di John Glenn, il primo astronauta americano a fare un’orbita completa intorno alla Terra.

Nel 1969 gli Stati Unito sorpassano l’Unione Sovietica raggiugendo il 20 luglio il satellite della Terra con la celebre missione Apollo 11. Grazie al lavoro della Dottoressa Margaret Hamilton direttrice della Software Engineering Division del MIT Instrumentation Laboratory che ha progettato il software di bordo del programma Apollo, Neil Armstrong poté solcare il suolo lunare. Katherine Johnson fece anche i calcoli che permisero di sincronizzare il modulo dell’Apollo 11 con quello rimasto in orbita e portare a compimento la missione.

 

Le missioni contemporanee

Finita la spinta propulsiva della Guerra Fredda, prima di vedere un’altra donna nello spazio dobbiamo aspettare quasi 20anni quando nel 1982 Svetlana Savitskaya raggiunge la stazione spaziale Salyut 7 con il ruolo di ingegnere di bordo, celebre per essere la prima donna a compiere una passeggiata spaziale.

L’anno successivo è la volta della prima astronauta statunitense, Sally Ride che prende parte due missioni a bordo dello shuttle Challanger partecipando a due primati: la prima missione a cinque e il primo funzionamento del braccio robotico per il rilascio e il recupero di satelliti.

Il 1991 è l’anno della prima cittadina britannica in orbita la Dottoressa Helen Sharman, ricercatrice in chimica, che rimane a bordo della MIR la stazione spaziale russa per una settimana.

Nel 1992 a bordo dello Space Shuttle Endeavour Mae Carol Jemison è la prima donna afroamericana a viaggiare nello spazio. Nel 1994 è la volta della terza cosmonauta russa, Elena Kondakova che resta in orbita a bordo della MIR per 178 giorni compiendo numerosi esperimenti. È la prima donna a compiere una missione di lunga durata in orbita.

Alle astronaute vengono assegnati con il passare degli anni ruoli sempre più importanti. Nel 1995 Eileen M. Collins è la prima donna pilota dello Shuttle e quattro anni dopo la prima donna comandante dello Shuttle. Peggy Whitson, la prima comandante della Stazione Spaziale Internazionale durante la missione Expedition 16 del 2008, con i suoi 665 giorni totali è la donna che ha passato più tempo nello spazio.

Samantha Cristoforetti è prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea e comandante della ISS nel 2022, la terza al mondo dopo due americane, la prima donna europea a condurre un’Eva e il primo astronauta europeo a condurla con la tuta spaziale russa Orlan. Con la missione ISS Expedition 42-43 del 2014-2015 AstroSamantha ha segnato il record europeo femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo, 199 giorni 16 ore e 42 minuti, superato poi nel 2019 dalla collega Christina Koch.