Le donne nell'aviazione civile

Il volo del Boeing 747 “Tre cime di Lavaredo” , il primo equipaggio tutto ...


Un volo destinato a fare la storia, quello del Boeing 747 partito da Malpensa, lo scorso 20 settembre.

L’aereo cargo “Tre cime di Lavaredo” è partito da Milano fino ad arrivare a Seoul, in Corea del Sud, con a bordo la comandante Paola Gini e la prima ufficiale Vivien Allais.

A darne comunicazione è stata la pagina Facebook “Boeing 747 The Queen of the Skies”: in un attimo la notizia ha fatto il giro del web, divenendo virale.

Sebbene qualcosa di molto simile accadde nel 2013 con Alitalia, la quale decise di celebrare la Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne con voli tutti al femminile per le tratte Roma-Milano, Milano-Roma, quello di oggi è stato un evento straordinario. Il volo sul Boeing 747 di Paola Gini e Vivien Allais, infatti, è il primo che si possa considerare realmente tutto al femminile, nella storia dell’aviazione civile italiana.

Ci stupisce il fatto che un evento simile si sia verificato solamente oggi, nel 2022, come se il tempo si fosse dilatato, fin troppo, rispetto alle imprese delle prime donne pilota che hanno davvero fatto la Storia.

L’esempio cardine è Amelia Hearhart, una grande pilota e una vera e propria icona femminista, scomparsa tragicamente a bordo del suo Electra nel luglio del 1937, durante la sua ultima e straordinaria impresa: fare il giro del mondo volando.

La sua figura resta scolpita nell’immaginario collettivo, con quel sorriso da bambina e i capelli corti sempre arruffati.

Una donna così coraggiosa da abbattere ogni pregiudizio, capace di rispondere alle domande inopportune dei giornalisti che le chiedevano: “ma lei le torte le sa fare?”, come se una donna potesse e dovesse soprattutto eccellere in cucina, tra le mura domestiche, perché in fondo era ciò che ci si aspettava, all’epoca, da una donna.

Amelia invece voleva di più, voleva spiccare il volo.

E lo ha fatto!

Nonostante sia passato quasi un secolo dalla scomparsa di Amelia, ancora oggi fa notizia un equipaggio di sole donne, come se fosse un fatto eccezionale.

Perché?

La Storia e il progresso ci hanno portato avanti, le donne si sono battute per i loro diritti e alla fine ce l’hanno fatta.

Come spesso accade, purtroppo, la Storia si ripete e le gesta di una grande donna sembrano avere una cassa di risonanza maggiore, più forte, rispetto a quelle di un grande uomo.

Vorremmo credere che sia importante, tuttavia, parlarne, anche solo per togliere ogni dubbio agli scettici, agli increduli, a quanti ancora non siano a conoscenza del fatto che le donne pilota esistano, già da un po’ a dire il vero (la prima donna a prendere il brevetto di volo è stata Raymonde de Laroche nel 1910) .

In questo modo, forse, riusciremmo a stupirci delle imprese nel cielo dei nostri piloti, con lo stesso orgoglio e lo stesso entusiasmo, che si tratti di donne o uomini, perché non fa alcuna differenza.

Non dovremmo meravigliarci perché abbiamo alle spalle un milione di storie da raccontare, di donne coraggiose che hanno fatto la Storia, quelle che già all’alba del XX secolo hanno iniziato a dire qualcosa di ben preciso al mondo.

Possiamo fare una torta, ma possiamo anche volare…

foto milano.repubblica.it